Il compleanno è sempre un’occasione in cui mi concedo qualche riflessione in più, e quest’anno sono anche tondi, ho compiuto 50 anni. Capiterà senz’altro anche a te di aver sentito qualche compleanno come speciale, diverso dagli altri. Per me questo è un compleanno particolare e voglio condividere un pensiero.
Mi sento proprio nel mezzo del cammin di nostra vita, e sto riflettendo su temi un po’ più delicati: chi sono io veramente, al di là dei ruoli che svolgo nei vari ambiti della vita; come sono cresciuta finora, e come voglio continuare a imparare, esplorare, evolvere per il resto della mia vita, che inizia ogni giorno; che impronta voglio lasciare nel mio pezzetto di mondo, dalla famiglia, agli amici, alla cerchia più allargata delle persone che incrocio ogni giorno per vari motivi. Mi prendo cura della mia salute, nella sfera professionale mi sto dedicando a progetti nuovi e stimolanti, in ambito privato sto affrontando una situazione molto impegnativa, che mi mette a dura prova. Dentro di me si alternano energie, pensieri, emozioni… ma nel profondo c’è pace.
Nascere e morire tocca a tutti gli esseri viventi. Quello che possiamo scegliere è metterci in gioco e fare la differenza nel tempo che ci è dato tra l’inizio e la fine del nostro passaggio su questo pianeta. E questo dipende dal senso che ognuno di noi dà alla propria vita.
La corsa a ostacoli mi sembra un’ottima metafora della vita.
È una gara di corsa, in cui l’atleta deve superare 9 ostacoli in 110 metri prima di tagliare il traguardo. È ovvio che occorre imparare una tecnica per affrontare gli ostacoli e, pensa un po’, si chiama tecnica di passaggio, non di salto! Osservando una gara di livello mondiale, si vede che gli atleti tendono a correre “attraverso le barriere”, ed essendo appassionata di atletica (dal divano, eh?), è una descrizione perfetta della scena.
Tornando a noi, quando un atleta corre in questa disciplina non gli passa per l’anticamera del cervello di fermarsi davanti al primo ostacolo, né davanti al secondo o agli altri… sa che la corsa è fatta così, gli ostacoli sono parte della corsa. La domanda che si pone è: “Come passo nella maniera più efficiente?”
Hai notato la parolina magica?
Gli ostacoli fanno parte della vita. Se un bambino che sta imparando a camminare si scoraggiasse perché cade una, due, anche trenta volte, e rinunciasse… cosa accadrebbe? E se fosse accaduto a noi? Saremmo tutti a gattonare, te lo immagini? Invece camminiamo tutti! Quante volte, nella vita, abbiamo superato una serie di ostacoli e imparato le cose che sappiamo fare? Abbiamo sempre una scelta: rinunciare o affrontare. E la parola magica è “come”, cioè come faccio a…?
Certo, davanti a una difficoltà non è facile spostare l’attenzione dal problema ed entrare in questa prospettiva. Si innescano emozioni forti, prima fra tutte la paura. E proprio lei si rivela una preziosa alleata: ci fa vedere l’ostacolo, possiamo avvicinarci, misurarlo, annusarlo, in altre parole sostituire il film di paura che ci siamo fatti con un’osservazione scientifica, che ci porta alla consapevolezza precisa delle caratteristiche dell’ostacolo. Poi possiamo investire tempo ed energia per prepararci, proprio come un atleta lavora con il coach, e sviluppare al meglio tutte le risorse necessarie, che a loro volta ci aiuteranno ad avere fiducia che supereremo l’ostacolo. Infine, non ci resta che agire e superarlo, in scioltezza.
Dov’è il punto di partenza? Dentro di noi. Sempre. Tu quanto ti guardi dentro?